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giovedì 18 novembre 2010

Paul Ekman e Microespressioni - Scoprire l'inganno Parte 3

microespressioni, facciali, paul ekman, linguaggio del corpo

Buongiorno a tutti e ben ritrovati.
Oggi continuiamo con la terza parte dell'articolo dedicato a Paul Ekman e alle sue microespressioni facciali con particolare riferimento agli indizi capaci di rivelarci se il nostro interlocutore sta simulando una determinata emozione oppure è sincero e congruente con quello che dice...

Nei post precedenti abbiamo passato in rassegna gli indizi rivelatori che possiamo acquisire ponendo attenzione alla mimica facciale, ai tempi di reazione e alla durata delle espressioni stessi.

Oggi parleremo invece delle microespressioni e di come le stesse possano diventare utilissimi indizi per smascherare il simulatore.

Microespressioni

Nella maggior parte dei casi, ogni qual volta si prova a mascherare, neutralizzare oppure semplicemente attenuare un espressione del viso, essa non viene anticipata bensì interrotta solo dopo la sua comparsa. Questo ci porta a prendere in esame un altro indizio fondamentale per scoprire cosa il nostro interlocutore cerca di nasconderci: le microespressioni.
Come abbiamo più volte detto nelle pagine di questo blog, la maggior parte delle espressioni facciali dura più di un secondo, le microespressioni molto meno, da 1/5 a 1/25 di secondo.
Alcune di esse risultano proprio da un interruzione, quando la mimica autentica viene bloccata in qualche modo.

Avete paura, l'espressione impaurita comincia a disegnarsi sul volto, ve ne accorgete dalla tensione dei muscoli facciali, a questo puntoo intervenite per attenuarla, neutralizzarla o mascherarla, ma per una frazione di secondo l'espressione è stata visibile.

Le microespressioni sono tipicamente incastonate nei movimenti facciali propri del discorso e sono seguite nella maggior parte dei casi da una mimica di mascheramento.

Chiaramente queste espressioni durano un batter di ciglia e sono quindi difficili da vedere ma con un buon allenamento, dopo aver studiato tutte le varie mimiche facciali, tutti possono essere capaci di carpirle.

Spero che gli articoli di questo blog possano aiutarvi nell'impresa ;)

Prima di chiudere questo articolo mi sembra doveroso precisare ancora un paio di punti. In primo luogo bisogna dire che se le microespressioni sono sicuri indicatori di menzogna (perchè abbiamo visto che appaiono sul volto quasi esclusivamente quando si forza un'espressione) la loro totale assenza non ci da la sicurezza che chi sta parlando stia dicendo la verità. All'analisi delle microespressioni bisogna quindi (ecco il secondo punto) analizzare il linguaggio del corpo e il tono della voce del nostro interlocutore per rilevare nuovi ed importanti indizi.

Numerose ricerche hanno infatti dimostrato che gli esseri umani pongono molta più attenzione nel controllare i movimenti facciale che quelli del resto del corpo...

Per oggi chiudo qui il nostro su questo argomento....per chi si fosse perso gli altri articoli sulle microespressioni li ritrovate nella sezione apposita del blog (in alto a destra).

Buona giornata a tutti,
Antonio

domenica 14 novembre 2010

Paul Ekman e Microespressioni - Scoprire l'inganno Parte 2

microespressioni, paul ekman, scoprire l'inganno

Buonasera a tutti...rieccomi finalmente online dopo una pausa durata anche troppo tempo. Ma state pur certi che non ho sprecato questo tempo...anzi!!! In questo periodo di assenza ho dedicato molto, moltissimo tempo a curare la nuova edizione del corso sulla comunicazione non verbale in aula e, novità delle novità, sto lavorando con un gruppo di persone veramente eccezionali, a nuovi corsi online sugli argomenti a me più cari con una metodologia di insegnamento in e-learning completamente nuova. Per adesso però, torniamo a parlare di Paul Ekman e della microespressioni e e degli indizi rivelatori dell'inganno...

Per chi avesse perso il post precedente lo trova qui

Ricominciamo....

Nell'articolo precedente sui segnali rivelatori dell'inganno abbiamo preso in considerazione la morfologia delle diverse espressioni facciali e ho cercato di darvi delle indicazioni su dove andare a cercare gli indizi che potrebbero aiutarci a capire se una persona stia o meno cercando di simulare una determinata espressione.

Ora prenderemo in esame un'altra tipologia di indizi: i tempi.

Potete infatti accorgervi del controllo esercitato dal vostro interlocutore su di una determinata mimica prestando molta attenzione ai tempi: quanto ci mette un'espressione ad apparire sul volto? Quanto a lungo rimane prima di cancellarsi o lasciare il posto ad un'espressione diversa? Scompare di colpo o gradualmente?

Come dovreste aver già capito leggendo tutti gli altri post scritti sull'argomento "microespressioni" anche in questo caso non esiste una regola generale che sia chiara, universale e soprattutto sbrigativa.

I tempi, innanzitutto, dipendono dal contesto sociale. E' vero anche che i parametri richiesti da ogni situazione possono essere molto precisi. Proviamo a fare un esempio chiarificatore. Supponiamo di fingere divertimento quando un amico noto per le sue barzellette insulse ce ne racconta l'ultima: il tempo di avvio del sorriso dipende da come si arriva alla battuta finale (bruscamente o gradualmente) e dal tipo di battuta (fulminante o prolungata); la durata, da quanta è buffa la barzelletta, se ne segue subito un altra, ecc...; infine, la scomparsa brusca o graduale dipende da quello che si dice subito dopo, dalla reazione che abbiamo con l'amico, ecc..

Nel fingere divertimento, tutti conoscono la morfologia (o almeno spero visto i numerosi post scritti sull'argomento :) ), ma non tutti sono altrettanto bravi nella regolazione dei tempi di avvio, durata e scomparsa del sorriso.

Se osservate con attenzione, imparerete ad accorgervi di quando i tempi sono sbagliati, indizio questo che può essere cruciale per scoprire la simulazione.

Collocazione

Strettamente collegato ai tempi di un espressione facciale è la sua collocazione nel corso della conversazione, ossia, a che punto compare rispetto alle parole pronunciate, e la sua giustapposizione ai movimenti del corpo.

Facciamo ancora un esempio.

Supponiamo di simulare la collera, dicendo ad una persona che non sopportiamo il suo comportamento, quanto in realtà non ce ne può fregar de meno :)

Se ci si aspetta che siamo arrabbiati, per essere convincenti, vorremmo mostrarlo anche con il viso e non solo con le parole. Importante è quindi a che punto collochiamo il segnale mimico: se arriva in ritardo dopo la dichiarazione (mi hai scocciato....1,5 secondi...espressione arrabbiata) risulta poco credibile. Se invece la precede non è un indizio di simulazione, purchè prosegua insieme alle parole: daremo cosi l'impressione di riflettere, per decidere se dire o no che siamo in collera, e come dirlo.

La giustapposizione ai movimenti del corpo esige una maggiore coincidenza. Immaginiamo che oltre a dire "mi hai scocciato" e mostrare la faccia arrabbiata, diamo anche un pugno sul tavolo: se non è sincronizzata con il gesto la mimica sembra finta.

Per oggi è tutto....nel prossimo post approfondiremo l'ultimo degli indizi rivelatori dell'inganno: le microespressioni.

Piaciuto questo post, fatemelo sapere lasciando un commento...

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Ciao,
Antonio

mercoledì 6 ottobre 2010

Paul Ekman e Microespressioni - Scoprire l'Inganno Parte 1

microespressioni,  paul ekman, cnv, linguaggio del corpo

Buongiorno a tutti...oggi torniamo a parlare nuovamente di Paul Ekman e delle microespressioni dopo una lunga pausa, ispirato anche dalla notizia della messa in onda in America della terza serie di Lie To ME...

Nei post precedenti abbiamo parlato delle microespressioni facciali delle 6 emozioni principali, dei principali libri sull'argomento, del METT e del FACS e della differenza tra emblemi ed espressioni.

Un post riassuntivo lo trovate qui.

Oggi cominciamo a parlare della finzione e degli indizi che possono risultare utili per riconoscere una espressione genuina da una volutamente forzata. Analizzeremo per iniziare la morfologia di ogni singola espressione indicando la zona della faccia alla quale prestare maggiore attenzione per verificare se il nostro interlocutore sta cercando o meno di nascondere una particolare emozione.

Cominciamo.

La Sorpresa
Quella della sorpresa è sicuramente l'espressione più facile da simulare perchè i movimenti della bocca e della sopracciglia sono utilizzati come emblemi di varia natura. L'unico indizio rivelatore di una sorpresa simulata può essere solo l'assenza delle palpebre sollevate ma rilassate. Uno sguardo del genere può chiaramente indicare anche semplicemente una sorpresa meno interessata...una buona analisi del contesto in questo caso può aiutarvi a capire se è in atto un tentativo di simulazione o meno.

Come vedremo nei prossimi post, nel caso della sorpresa possono essere più utili altri indicatori per capire se ci troviamo difronte ad una espressione genuina come ad esempio la scelta dei tempi.

La Paura
Quando una persona sceglie di simulare la paura probabilmente risulterà avere uno sguardo fisso e farà una smorfia tipica di quest'espressione con la bocca. Detto questo, a livello della morfologia facciale, un ottimo indizio per capire se ci troviamo difronte ad una persona veramente impaurita è quella di concentrare il nostro sguardo sulla zona delle sopracciglia e della fronte per vedere se rimane inespressiva (prestate particolare attenzione alla presenza o meno delle rughe centrali).

Anche in questo caso il consiglio è...contestualizzate sempre!!!! un'espressione del genere potrebbe anche indicare uno spavento inorridito nella quale le sopracciglia non intervengono...

La Rabbia
Per quel che riguarda gli indizi derivanti dalla morfologia della sua espressione facciale la rabbia è sicuramente l'emozione più facile da simulare. Il coinvolgimento o meno delle varie aree del viso può non offrire chiari indizi rivelatori. Ad esempio le sopracciglia aggrottate della rabbia vengono spesso utilizzate come segno di interpunzione durante l'eloquio. L'unico elemento mancante nella collera simulata può essere la tensione nella palpebra inferiore, indizio veramente sottile da individuare.

Quando si finge un'altra emozione per mascherare la rabbia, invece, essa può trasparire dalla sguardo fisso e nelle sopracciglia ravvicinate, oltre che dalla tensione della palpebra inferiore.

Il Disgusto
Anche il disgusto è molto facile da simulare. Basti pensare che ci sono almeno tre parti della mimica di questa espressione utilizzate spessissimo come emblemi: il naso arricciato, il sollevamento di un angolo della bocca oppure il labbro superiore sollevato. Inoltre nella mimica del disgusto le sopracciglia e la fronte intervengono ben poco, quindi l'assenza di movimenti facciali a questi 2 livelli non possono essere utilizzati come indicatori efficaci.

Il disgusto è usato spessissimo per mascherare la rabbia. Possiamo capirlo ponendo attenzione alle sopracciglia abbassate e ravvicinate (tipiche della collera) oppure dallo sguardo fisso e teso unito alla mimica della parte inferiore della faccia tipica del disgusto.

La Tristezza
Chi di solito simula la tristezza abbassa lo sguardo e atteggia la bocca con la smorfia tipica della tristezza. In questo caso un buon indizio rivelatore del tentativo di simulazione può essere l'assenza di movimento nella zona fronte/sopracciglia.

Inoltre è utile tenere a mente che sono davvero poche le persone che usano il movimento delle sopracciglia tipico di questa emozione come segno di interpunzione.

Come avrete sicuramente notato riconoscere le emozioni vere da quelle simulate concentrandosi semplicemente sulla morfologia del viso non è cosa semplice e senza un adeguata capacità di contestualizzare il momento specifico con i movimenti facciali può portarci a conclusioni errate o semplicemente lasciarci con grandi dubbi....

Ma non disperate...esistono altri indizi per aumentare la nostra percentuale di successo nella lettura delle espressioni sul volto del nostro interlocutore: i tempi, la collocazione e chiaramente le microespressioni. Ne parleremo nel prossimo post. Nel frattempo esercitatevi ;)

Se vi siete persi i post precedenti sull'argomento credo che quanto appena letto sia a dir poco incomprensibile visto che ho dato per scontato che conosciate tutte le mimiche delle diverse microespressioni e gli altri argomenti basilari. Se cosi fosse qui trovate una lista dei post precedenti.

Piaciuto questo post, fatemelo sapere lasciando un commento...

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Ciao,
Antonio


sabato 18 settembre 2010

Corsi e Seminari - Mind Reading e Microespressioni


Buon sabato pomeriggio a tutti...mi collego 5 minuti per segnalarvi un evento del quale sono venuto a conoscenza solo pochi minuti fa...mi è sembrato giusto portarlo alla vostra attenzione miei cari lettori...non avendo molto tempo per sintetizzare il contenuto del corso vi posto la scheda originale del seminario...vi prometto post di approfondimento a partire da lunedi (anche noi blogger ci meritiamo una domenica lontani dal pc :)

Corso Mind Reading a Milano

MIND READING a Milano

Si può facilmente riconoscere chi ci sta mentendo, attraverso il linguaggio del corpo del nostro interlocutore, la scelta del suo vocabolario, le micro - espressioni del suo viso, la struttura delle sue frasi. In questo corso imparerai le tecniche che ti permetteranno di diventare una vera e propria “macchina della verità”.

Finalmente un corso su misura per le esigenze di tutti. Chiunque di noi è interessato a capire se chi ha di fronte è sincero e spontaneo. Qualcuno invece ha bisogno di restare impassibile anche nelle situazioni più stressanti. In questo innovativo corso ti saranno svelati i segreti di un grande maestro di questa disciplina: Alexander Degrandi.

A CHI E' RIVOLTO QUESTO CORSO

Le tecniche presentate in Mind Reading possono essere applicabili a moltissimi ambiti, figure professionali differenti e non solo, tra cui:

Responsabile del personale: per inquadrare subito le diverse attitudini di ogni candidato, velocizzando il processo di selezione
Funzionario e impiegato: per capire con immediatezza se dare fiducia al cliente o per imparare a trasmettere affidabilità
Chi cerca lavoro o chiede un prestito: per esprimere al meglio le proprie capacità e apparire subito affidabile
Venditore:
per valorizzare un prodotto senza che ciò venga percepito dal cliente come una forzatura o come qualcosa di non veritiero
Acquirente: per comprendere se e quando è il caso di comprare un determinato prodotto, senza farsi influenzare da chi lo pubblicizza o lo vende
Avvocato: per far sì che il cliente non abbia segreti
Personale medico o paramedico: per non influenzare inconsapevolmente il paziente
Psicoterapeuta: per stabilire una relazione di fiducia col paziente
Counselor: per entrare più facilmente in rapport col cliente
Insegnante: per gestire efficacemente il gruppo classe con particolare riguardo alle attitudini, capacità e abilità di ogni studente
Genitore: per comprendere i segnali di disagio, le richieste di attenzione o d'aiuto e sapere come trasmettere sicurezza e affetto nel modo corretto.

E' possibile decodificare le microespressioni
con un semplice colpo d'occhio?

Con un giusto investimento di tempo ed energie, è possibile allenarsi in modo da rendere automatica la decodifica dei segnali. Nella maggior parte delle situazioni, le informazioni utili possono derivare da elementi che stanno al di fuori del linguaggio verbale ed è per questo che parliamo di Mind Reading.
Ovviamente, puoi usare queste informazioni per capire meglio anche le tue stesse esperienze emotive, quello che hai in comune con gli altri e quello che ti distingue da loro. Puoi scoprire qual è la base dei sentimenti di chi ti sta vicino e che finora non hai compreso fino in fondo.
Sarebbe bello fare tutto questo, basandoti non più soltanto sull'esperienza soggettiva, ma sui risultati di studi approfonditi da numerosi ricercatori nel corso degli ultimi decenni.

RISULTATI CONCRETI

Tra i contenuti del corso, potrai imparare:

  • Il linguaggio del corpo
  • Le micro - espressioni
  • La calibrazione
  • Gli accessi oculari
  • L’enfasi psicolinguistica
  • La percezione di scelta neurolinguistica
  • Dissociazione e Associazione
  • La tecnica del ponte
  • La Time Line emozionale
  • I comandi nascosti
  • Le sequenze d’attacco
  • Gli 11 colpi in canna

PERCHE FARE QUESTO CORSO?

Il corso Mind Reading fornisce una serie di elementi che consentono di rispondere tempestivamente ai segnali che l'altro ci invia, anche quando essi siano involontari. Impara ad andare oltre le parole per comprendere a fondo ciò che gli altri ti trasmettono.

SCOPRI come farti capire senza tanti giri di parole.
COGLI
le contraddizioni tra linguaggio verbale e non verbale.
DECIDI velocemente se credere o no a ciò che il tuo interlocutore sta dicendo.

E la tua vita da domani è già cambiata!

MIND READING a Milano
Spero che il mio collegamento "al volo" vi sia piaciuto.

Lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate...

Ciao a Tutti,

Antonio

mercoledì 15 settembre 2010

Microespressioni - Tutti i libri di Paul Ekman e altre Risorse

microespressioni, paul ekman, libri, mett, lie to me


Buon pomeriggio a tutti voi...oggi non era in programma nessun ulteriore post dopo oltre piccolo editoriale di stamattina su Robert Dilts e il suo seminario Change your Life.


Eppure ho voluto ritagliare un po di tempo per scrivere questo piccolissimo post per rispondere alle numerose e-mail che mi scrivete chiedendo consigli su quali libri di Paul Ekman acquistare per studiare le microespressioni e su come esercitarsi per imparare a riconoscerle.

Incominciamo con una lista di tutti i post scritti da me sui quali troverete un po di materiale interessante:

Microespressioni - la mimica della Felicità


Per quel che riguarda i libri io vi consiglierei di leggerli tutti :)

Se proprio non avete il tempo i 2 più specifici sono sicuramente "te lo leggo in faccia" e "Giù la Maschera" .... basta anche solo uno dei due per un avere una prima infarinatura sulle mimiche delle varie microespressioni facciali e sugli elementi di base dell'inganno... non diventerete Cal Lightman ma vi sarete fatti un idea sull'argomento :)

trovate una lista con tutti i titoli alla fine del post...

Per esercitarvi vi consiglio di acquistare dal sito ufficiale di Paul Ekman la versione on-line del METT al prezzo di 69 $.



Buono studio,
Antonio






lunedì 30 agosto 2010

Microespressioni - la mimica della Felicità

sorriso, mimica della felicità, microespressioni, paul ekman

Ciao a tutti e ben ritrovati.
Dopo una piccola pausa ritorniamo oggi a parlare di microespressioni facciali ed in particolare dell'espressione della felicità, probabilmente l'emozione più facile da riconoscere sul volto del nostro interlocutore ma che merita comunque di essere approfondita per non incorrere in errore. Di certo non serve che sia io a spiegarvi quando e perché sul nostro volto si illumina un bel sorriso e proviamo questa genuina emozione che noi tutti sappiamo avere grandissimi poteri terapeutici.

La cosa importante da ricordare è che la nostra società ci insegna diverse regole di manifestazione anche per quel che riguarda l'espressione di questo particolare sentimento. Anche la felicità può infatti essere volontariamente mascherata o al contrario, forzatamente simulata.

Esempi classici sono il ridere alla fine di una barzelletta per nulla divertente raccontata da un nostro caro amico (o che semplicemente già conoscevamo) o mostrare compiacimento davanti ad un regalo che proprio non ci piace per non ferire i sentimenti della nostra cara zietta.
O ancora possiamo mascherare la nostra felicità quando proviamo soddisfazione per una notizia che ci informa, ad esempio, di una promozione sul lavoro ma sappiamo di non poter esternare i nostri sentimenti per non ferire quelli di chi non è stato altrettanto fortunato e che si trovano attorno a noi...gli esempi sono tanti...

Anche la felicità può mescolarsi con altre emozioni come rabbia, paura, disgusto e più frequentemente con la sorpresa ed è per questo che è fondamentale saperne riconoscere la mimica.

La mimica della felicità:
Innanzitutto bisogna ricordare che la microespressione della felicità si esprime soprattutto nella parte inferiore del viso.

- gli angoli della bocca sono tirati indietro e sollevati;
- la bocca può essere chiusa o aperta, scoprendo eventualmente i denti;
- una ruga (la piega rino-labiale) scende dal naso fino agli angoli della bocca;
- le guance sono sollevate;
- la palpebra inferiore presenta rughe sottostanti e può essere sollevata ma non tesa;
- negli angoli esterni degli occhi appaiono le cosiddette "zampe di gallina".

Quest'ultimo punto è quello che classicamente differenzia il cosiddetto sorriso "Duchenne" dal sorriso sociale.

Ciao a tutti,
Antonio

domenica 22 agosto 2010

Microespressioni - la mimica della Rabbia

microespressioni, espressioni, rabbia, paul ekman

Ciao a tutti.
Oggi riprendiamo a parlare delle microespressioni facciali ed in particolare della Rabbia. Paul Ekman ritiene questa l'emozione più pericolosa. Quando ci arrabbiamo infatti corriamo il rischio di far del male in maniera volontaria a qualcuno. Chiunque sperimenta questo sentimento di tanto in tanto. Chiaramente ci sono diversi modi per manifestarla e non tutti passano per l'aggressione fisica. Il motivo per cui ci si arrabbia più di frequente? Sicuramente quando ci sentiamo frustrti. Quando percepiamo qualcuno, o qualcosa, come ostacolo al raggiungimento del nostro obiettivo. Più diventiamo consapevoli che chi ci ostacola lo fa in maniera malevola e consapevole, più il sentimento di avversione cresce. Di certo la società ci insegna sin da piccoli le regole di espressione di questa emozione. La rabbia è uno dei sentimenti più repressi e da qui ne deriva anche la sua pericolosità. Covare un risentimento e non trovare una maniera, la più genuina possibile, per affrontare la situazione frustrante, può portare a conseguenze gravissime...ma andiamo avanti con lo studio della microespressione di questa emozione o facciamo notte vista la complessità di questo tema in cui sto cominciando ad addentrarmi ;)

La mimica della rabbia
La prima precisazione da fare sulla mimica di questa microespressione è che la rabbia si manifesta su tutte e tre le zone del viso. Le mimiche incomplete possono portale facilmente a conclusioni errate, in questa emozione più che nelle altre...

Nella rabbia:
- le sopracciglia sono abbassate e ravvicinate
- tra le sopracciglia compaiono rughe verticali
- la palpebra inferiore è tesa ma non per forza sollevata
- la palpebra superiore è tesa e spesso abbassata per via dell'azione delle sopracciglia
- lo sguardo è fisso e gli occhi possono apparire sporgenti
- le labbra posso assumere 2 conformazioni di base: fortemente serrate con gli angoli dritti oppure leggermente abbassati; aperte e tese, fortemente squadrate come nel "grido"
- le narici possono essere dilatate ma questo non è un segno di distinzione della rabbia: può apparire infatti anche nella tristezza

Potete aiutarvi nell'individuazione della rabbia leggendo il resto del linguaggio del corpo che di solito comunicherà tensione nella postura e in tutta una serie di gesti (come ad esempio lo stringere un pugno o la postura eretta e rigida)

Buona domenica pomeriggio,
Antonio

sabato 21 agosto 2010

Paul Ekman & Dalai Lama - Felicità Emotiva

Oggi vorrei parlarvi ancora di Paul Ekman, ma in una chiave diversa. Volevo presentarvi il suo ultimo libro scritto in collaborazione con il Dalai Lama. Niente microespressioni almeno per questo mosto dedicato ad Ekman, ma semplicemente emozioni, perchè proprio a loro è dedicato questo titolo uscito in Italia a Giugno 2010.

Le emozioni stanno alla base di tutte le nostre azioni, dalle più virtuose alle più malvagie.

Ci possono salvare la vita, permettendoci di agire in fretta, ma possono anche rovinarci per sempre. Senza emozioni non ci sarebbero empatia, compassione, eroismo, ma nemmeno crudeltà, egoismo o disprezzo. Indispensabile, quindi, imparare a conoscerle e trovare il giusto equilibrio.

Il grande maestro buddista e lo psicologo americano pioniere nella scienza delle emozioni ci guidano alla ricerca della giusta via per trovare la felicità emotiva, attingendo alla millenaria saggezza buddista e alla più avanzata scienza occidentale.

Un libro facile e concreto che può cambiare il modo in cui guardiamo a noi stessi.

Un leader spirituale erede di una cultura millenaria e lo psicologo che ha contribuito a definire la moderna scienza delle emozioni mettono a confronto il loro pensiero, tracciando un percorso comune per la costruzione della felicità. Le emozioni stanno alla base di tutte le nostre azioni, dalle più virtuose alle più malvagie. Possono salvarci la vita, o rovinarcela per sempre.

Quali sono le fonti di odio e compassione?

Cosa ci rivela la scienza in merito alla meditazione di stampo orientale,

e quale vantaggio trae quest'ultima dal metodo scientifico?

Cosa sono le emozioni distruttive e come vanno fronteggiate?

Come trovare l'equilibrio e, in ultima analisi, la felicità?

L'apporto del Dalai Lama è quello di uno studioso e di un praticante dell'approccio interiore: Sua Santità contribuisce all'analisi sia in qualità di maestro contemplativo, sia come rappresentante degli insegnamenti del buddismo.

Ekman, invece, è un esperto dello studio sperimentale dei sentimenti primari e della loro manifestazione corporea, specializzato nel riconoscerne e valutarne la traduzione espressiva.

Insieme ci offrono una sintesi e un "metodo" per costruire il nostro benessere interiore, unendo il meglio delle rispettive tradizioni in un piacevole dialogo che conserva intatta l'atmosfera dell'incontro e il carattere peculiare di questo scambio di idee. Felicità emotiva è un'opera illuminante che ci conduce attraverso un percorso di trasformazione alla scoperta di noi stessi.

Buona Lettura,
Antonio

venerdì 20 agosto 2010

Microespressioni - la mimica del Disgusto



Ciao a tutti.
Rieccoci a parlare di Paul Ekman e delle mimiche delle emozioni universali. Oggi è il turno del disgusto e quindi anche del disprezzo che, pur non essendo un emozione universale è presa in grande considerazione negli studi sulle microespressioni.
Credo sia superfluo parlare in questo post di quando proviamo disgusto. E' sicuramente una delle emozioni che sperimentiamo spesso davanti ad un cibo che non ci piace, un odore nauseante e a qualsiasi cosa, persona, pensiero che riteniamo essere repellente.
Passiamo quindi direttamente a parlare della mimica.

Mimica del disgusto
Innanzitutto bisogna tener presente che il disgusto si presenta principalmente nella parte bassa del viso.

- il labbro superiore è sollevato
- anche il labbro inferiore e sollevato e premuto contro il labbro superiore; oppure può risultare abbassato e lievemente protuso
- il naso è arricciato
- le guance sono sollevate
- compaiono pieghe sotto la palpebra superiore, che risulta essere sollevata ma non tesa
- le sopracciglia sono abbassate, spingendo in questo modo verso il basso le palpebre superiori

La mimica del disgusto e quella della rabbia vengono spesso confuse tra loro quando si inizia il training per il riconoscimento delle microespressioni e comunque, questo è quello che accade anche nella vita di tutti i giorni quando tiriamo ad indovinare su quello che la persona difronte a noi sta provando.
Vi posso dire in anticipo che la parte a cui prestare attenzione quando dove discriminare tra le due microespressioni sono sicuramente le sopracciglia. In entrambe le mimiche sono abbassate con l'effetto di far socchiudere gli occhi. La differenza sta nel fatto che nella rabbia le stesse convergono verso il centro del volto andando solitamente a creare delle "pieghette" verticali proprio sopra al naso (e non il naso arricciato del disgusto).
Tranquilli...con l'allenamento imparerete a distinguerle in maniera veloce ed accurata ;)


La mimica del disprezzo
Innanzitutto bisogna ricordare che il disprezzo è l'unica microespressione la cui mimica è unilaterale. A sollevarsi infatti è solo una parte del labbro (a volte scoprendo anche di poco i denti) quando è più accentuato, una sorta di ghigno da cui traspare una nota di scherno. Nella maggior parte dei casi, però, quest'emozione si accende sul viso per un attimo, sollevando in maniera appena percettibile il labbro superiore.

Per qualsiasi domanda non esitate a contattarmi o a commentare.
Ciao a tutti,
Antonio

giovedì 19 agosto 2010

Paul Ekman - METT e certificazione on-line



Ebbene si...sul sito ufficiale di Paul Ekman potrete acquistare il METT (Microexpression traing tool) ed esercitarvi a riconoscere le microespressioni delle 6 emozioni universali (in realtà sono 7 aggiungendo il disprezzo).
Esistono 2 versioni del METT a 2 prezzi differenti. Una, quella più vecchia, costa solo 20$ ed è quella sulla quale mi sono allenato io negli ultimi anni. La seconda, METT2, costa 69$ ed è stata aggiornata con nuove facce (finalmente!!!) . La cosa più importante? A chi supera il training con l'80% di risposte esatte o maggiore verrà rilasciata una certificazione "satisfactory level"; chi invece otterrà un punteggio superiore al 95% delle risposte esatte riceverà invece una certificazione "expert level" .

Inoltre, per tutti coloro che vogliono mettersi alla prova prima dell'acquisto, vi è una versione demo che da a tutti la possibilità di esercitarsi con 6 microespressioni.

PS: mi dimenticavo di dirvi che il METT è solo on-line, è stato infatti deciso di eliminare la versione download (credo per evitare che comincino a girare copie pirata).

Ciao a tutti,
Antonio

martedì 17 agosto 2010

Microespressioni - la mimica della Paura



Ciao a tutti.
Rieccoci a parlare delle microespressioni delle 6 emozioni universali e quindi di Paul Ekman. Oggi è il turno della paura.
Tutti noi conosciamo quelli che sono gli avvenimenti che possono far scaturire in noi quello stato d'animo che identifichiamo come "paura". Bisogna però ricordare che non esistono eventi universalmente riconosciuti come paurosi. L'esempio classico utilizzato dalla psicologia è quello della vista di un orso mentre attraversiamo un bosco. Siamo certi che il turista che si troverà difronte all'animale mentre è intento nel fotografare le bellezze del paesaggio rimarrà terrorizzato dalla vista del nostro orso e metterà in atto un comportamento di "freezing" oppure se la darà a gambe per allontanarsi dal pericolo. Diversa sarà la reazione del cacciatore che è nei boschi per una battuta di caccia. Quando quest'ultimo si troverà faccia a faccia con l'animale è molto probabile che proverà eccitazione e non paura.
Questo esempio ci fa capire perchè non è detto che tutte le persone debbano reagire alla stessa maniera davanti ad un medesimo evento...la parola magica è sempre "contestualizzare" prima di arrivare ad una conclusione...

La mimica della Paura
- le sopracciglia sono sollevate e ravvicinate
- le rughe della fronte sono al centro (nella sorpresa attraversano tutta la fronte)
- la palpebra superiore è sollevata, scoprendo la sclerotica, quella inferiore è contratta e sollevata
- la bocca è aperta e le labbra sono leggermente tese o stirate all'indietro.

Anche la paura come la sorpresa passa in maniera graduale da un espressione di lieve apprensione ad una di terrore estremo. Ad indicarlo sono le zone del viso in cui si manifesta. Infatti la paura si può presentare in solo 2 zone del viso e non nella terza, dando vita ad una mimica incompleta che è comunque espressione dello stato d'animo interno.

Paura e sorpresa sono spesso confuse tra loro per via dei movimenti che coinvolgono sopracciglia e palpebre, che ad un occhio inesperto possono sembrare molto simili. Le sopracciglia della sorpresa sono inarcate e distanti tra di loro. Quelle della paura sono sempre sollevate, ma tendono ad avvicinarsi (spostandosi verso il centro) e a rimanere più dritte. Per quel che riguarda le palpebre bisogna prestare attenzione invece alla tensione della palpebra inferiore (sempre nella paura). In generale, nell'espressione di paura c'è più tensione nel viso, anche per quello che riguarda le labbra....

Per tutti coloro che volessero approfondire il tema delle microespressioni consiglio il libro di Paul Ekman "Giù la Maschera", dove oltre a trovare tutte le mimiche delle diverse emozioni avrete la possibilità di esercitarvi nel riconoscimento delle stesse seguendo i consigli dell'autore.

Spero che abbiate trovato questo post interessante....
Un saluto,
Antonio

lunedì 16 agosto 2010

Emozione o Emblema???



Ciao a tutti...

Prima di continuare con le mimiche delle altre emozioni universali mi è sembrato opportuno chiarire al meglio il concetto di "emblema" rapportato al tema delle emozioni umane.

Come abbiamo visto nei post precedenti ad ogni espressione (o microespressione) partecipano diversi muscoli del volto. Queste differenti muscoli possono agire tutti insieme per dar forma alla mimica completa di una determinata emozione, in gruppi di 2 o più muscoli o ancora, in maniera isolata. Abbiamo anche visto che per determinare l'autenticità di emozione bisogna seguire determinate regole base, come ad esempio il tempo di reazione e la sua collocazione all'interno di un discorso.

Altre volte ancora, noi utilizziamo alcune mimiche parziali di determinate espressioni con un intento ben preciso (in maniera conscia) che può avere valore sociale ma anche personale e che non devono essere interpretate come manifestazione di un emozione. In questo caso parliamo di "emblema".

Ad esempio. Innarcare le sopracciglia ed aprire le palpebre (mimica della sorpresa) viene utilizzato spesso per salutare una persona che incrociamo per strada e non indica una vera sorpresa...è un gesto che ha il suo significato ben preciso sia per chi lo mette in atto che per chi lo percepisce (almeno per la cultura occidentale).

Ancora...sempre le "sopracciglia della sorpresa" vengono utilizzate da molte persone quando parlano come segni di interpunzione per segnare il ritmo del discorso oppure per sottolineare determinate parole durante l'eloquio. Ricorda: la vera sorpresa è quella che appare per una un tempo brevissimo sul volto.

Quanto detto per le sopracciglia della sorpresa vale per tutte le altre mimiche incomplete che vengono utilizzate in maniera piuttosto manifesta dal nostro interlocutore e che non devono essere considerate come espressione dell' emozione che in quel momento il soggetto sta sperimentando.

Per tutti coloro che volessero approfondire il tema delle microespressioni consiglio il libro di Paul Ekman "Giù la Maschera", dove oltre a trovare tutte le mimiche delle diverse emozioni avrete la possibilità di esercitarvi nel riconoscimento delle stesse seguendo i consigli dell'autore.

Buona serata a tutti,
Antonio

domenica 15 agosto 2010

Microespressioni - La mimica della Sorpresa




Ciao a tutti. Oggi iniziamo il nostro viaggio all'interno delle microespressioni parlando della "sorpresa" , una delle sei emozioni universali.

Come noi tutti sappiamo, ciò che ci sorprende è ciò che colpisce la nostra attenzione in maniera inaspettata, facendoci sobbalzare dalla sedia sulla quale siamo seduti oppure facendoci esclamare "ooohhhhhhh" o ancora, un'affermazione fatta dal nostro interlocutore che disegna sul nostro viso un punto interrogativo come per dire, "veramenteeeeeeeeeeeee....".

Esistono quindi microespressioni che indicano diversi livelli della sorpresa, da quella più lieve a quella estrema e ben quattro tipi di espressioni differenti.

I 4 tipi di sorpresa:

Sorpresa interrogativa quando a partecipare all'espressione sono solo occhi e sopracciglia.
Sorpresa sbalordita quando a partecipare all'espressione sono solo occhi e bocca.
Sorpresa annoiata quando a partecipare all'espressione sono solo sopracciglia e bocca.
Sorpresa quando a partecipare sono tutti e tre le zone del viso. Mimica completa.

Mimica della sorpresa

- sopracciglia sollevate ed incurvate
- la pelle sotto il sopracciglio è stirata
- rughe orizzontali che attraversano tutta la fronte
- le palpebre aperte, quella superiore sollevata quella inferiore abbassata. Il bianco degli occhi è visibile sopra l'iride e spesso anche sotto.
- la mascella si abbassa, labbra e denti si dischiudono ma non c'è tensione o stiramento della bocca

La sorpresa viene spesso utilizzata nei vari contesti sociali per mascherare la paura, vista la somiglianza fra le 2 espressioni. Il modo migliore per riconoscere se un'espressione sia naturale o manipolata dall'individuo stesso è contestualizzarla all'interno della situazione o del discorso e fare attenzione ai tempi di reazione (quanto dura) e alla sua collocazione temporale (in che posizione del discorso appare). Ma di questo e della differenza tra espressioni sincere ed emblemi parleremo nei prossimi post.

Per tutti coloro che volessero approfondire il tema delle microespressioni consiglio il libro di Paul Ekman "Giù la Maschera", dove oltre a trovare tutte le mimiche delle diverse emozioni avrete la possibilità di esercitarvi nel riconoscimento delle stesse seguendo i consigli dell'autore.

Ciao a tutti,
Antonio