lunedì 30 agosto 2010

Microespressioni - la mimica della Felicità

sorriso, mimica della felicità, microespressioni, paul ekman

Ciao a tutti e ben ritrovati.
Dopo una piccola pausa ritorniamo oggi a parlare di microespressioni facciali ed in particolare dell'espressione della felicità, probabilmente l'emozione più facile da riconoscere sul volto del nostro interlocutore ma che merita comunque di essere approfondita per non incorrere in errore. Di certo non serve che sia io a spiegarvi quando e perché sul nostro volto si illumina un bel sorriso e proviamo questa genuina emozione che noi tutti sappiamo avere grandissimi poteri terapeutici.

La cosa importante da ricordare è che la nostra società ci insegna diverse regole di manifestazione anche per quel che riguarda l'espressione di questo particolare sentimento. Anche la felicità può infatti essere volontariamente mascherata o al contrario, forzatamente simulata.

Esempi classici sono il ridere alla fine di una barzelletta per nulla divertente raccontata da un nostro caro amico (o che semplicemente già conoscevamo) o mostrare compiacimento davanti ad un regalo che proprio non ci piace per non ferire i sentimenti della nostra cara zietta.
O ancora possiamo mascherare la nostra felicità quando proviamo soddisfazione per una notizia che ci informa, ad esempio, di una promozione sul lavoro ma sappiamo di non poter esternare i nostri sentimenti per non ferire quelli di chi non è stato altrettanto fortunato e che si trovano attorno a noi...gli esempi sono tanti...

Anche la felicità può mescolarsi con altre emozioni come rabbia, paura, disgusto e più frequentemente con la sorpresa ed è per questo che è fondamentale saperne riconoscere la mimica.

La mimica della felicità:
Innanzitutto bisogna ricordare che la microespressione della felicità si esprime soprattutto nella parte inferiore del viso.

- gli angoli della bocca sono tirati indietro e sollevati;
- la bocca può essere chiusa o aperta, scoprendo eventualmente i denti;
- una ruga (la piega rino-labiale) scende dal naso fino agli angoli della bocca;
- le guance sono sollevate;
- la palpebra inferiore presenta rughe sottostanti e può essere sollevata ma non tesa;
- negli angoli esterni degli occhi appaiono le cosiddette "zampe di gallina".

Quest'ultimo punto è quello che classicamente differenzia il cosiddetto sorriso "Duchenne" dal sorriso sociale.

Ciao a tutti,
Antonio

Nessun commento:

Posta un commento