sabato 27 novembre 2010

PNL & Tony Robbins - Sprigiona il Potere che è in te


Buongiorno a tutti, il personaggio di cui parleremo oggi non ha sicuramente bisogno di presentazioni. Quindi arriviamo direttamente al nocciolo della questione: Anthony Robbins tornerà in Italia nel 2011. Per chi non è riuscito ad andare al suo seminario perchè ha deciso troppo tardi di prenotare il suo posto (e per troppo tardi parlo di 5 mesi prima della data stabilita) è il momento di riscattarsi prenotando con largo anticipo la propria poltrona e risparmiando così un bel pò di soldini, che non fa mai male ;)

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Cos’è la Formazione Motivazionale?


Decidere ora per puntare al futuro

Negli ultimi anni è cresciuta notevolmente l’attenzione del nostro Paese verso la formazione motivazionale e i suoi benefici. Il livello di motivazione personale influenza, infatti, la qualità della nostra vita. Spesso non riusciamo a vivere come vorremmo e a concretizzare quello che realmente desideriamo, perché non siamo sufficientemente consapevoli delle nostre enormi e infinite potenzialità.
Di impronta americana, la formazione motivazionale pone proprio l’accento sul Self-empowerment, ossia sulla capacità di potenziare le risorse interiori presenti in ciascuno di noi con strumenti e tecniche che ci consentono di definire in modo chiaro e consapevole gli obiettivi da raggiungere, per crescere nel privato e realizzarci professionalmente.


L’investimento in formazione motivazionale è sempre più frequente nelle realtà aziendali.

Imprenditori e Manager ne hanno colto la natura strategica, confermando con le loro scelte il profondo legame che esiste tra la redditività e un approccio mentale orientato alle soluzioni, piuttosto che ai problemi. La competitività delle aziende è destinata a crescere, se si adotta nei confronti delle risorse umane un sistema motivazionale efficace ed efficiente, basato sulla ricerca del miglioramento continuo, sul valore dell’apprendimento e sulla definizione di obiettivi ambiziosi.


A che punto sei oggi nella tua vita?

Ecco alcune aree specifiche della tua vita: ritagliati del tempo e assegna a ciascuna un valore da 0 a 10, che esprima il punto in cui ti trovi, oggi.

RELAZIONI ..........................
LAVORO/CARRIERA...............
FINANZE .............................
TEMPO ................................
FORMA FISICA .....................

E dove vorresti essere tra 5 anni ?

LA CONSAPEVOLEZZA E’ IL PRIMO PASSO PER DEFINIRE OBIETTIVI ECCELLENTI ED AZIONI CONCRETE. MA DA SOLA NON BASTA.

Il 95% delle persone che si pongono buoni propositi non porta mai a termine.Per dirigere con successo le tue energie verso obiettivi ambiziosi, hai bisogno di 7 strumenti fondamentali, individuati da Anthony Robbins in oltre 30 anni di studi e di ricerche nel campo del massimo rendimento psico-fisico.(peak performance).



La spinta all’azione: i 7 passi del Metodo Robbins

CONSAPEVOLEZZA: definisci i tuoi punti di forza e le aree da migliorare.
CHIAREZZA: cosa ami e cosa odi nella vita?
ENTUSIASMO: alimentalo sognando senza limiti e annotando qualsiasi cosa tu voglia fare, essere, condividere, avere, dare, imparare vivere.
FOCUS: tra tutti i tuoi obiettivi, quali sono le tue priorità?
IMPEGNO: quali sono i motivi per cui raggiungerai a tutti i costi ciò che desideri?
STRATEGIA: verifica la coerenza delle tue azioni con gli obiettivi prefissati.
MOMENTUM: se ancora non sai cos’è visita il sito: www.anthonyrobbinsroma.it


“Una delle 10 Personalità più eminenti al mondo”
International Chamber of Commerce



Robbins: perchè è il Numero 1
Il suo Successo in cifre

Consulente di 3 Presidenti USA e di leader mondiali tra cui Mikhail Gorbachev, Bill Clinton, Donald Trump
“Uno dei primi 50 Uomini d’affari al mondo” secondo Accenture
Imprenditore di successo, presidente di 5 aziende e proprietario di un’isola delle Fiji
4 i best-seller pubblicati in 14 lingue e 35 milioni i prodotti audiovisivi venduti nel mondo
Più di 150 giorni all’anno di conferenze e seminari in tutto il mondo
23 le edizioni europee del corso “Sprigiona il Potere che è in Te”.
Da 12 anni il corso più seguito al mondo.
56 i paesi rappresentati all’ultimo corso.
Bruxelles 1996: 1.000 partecipanti. Londra, Febbraio 2008: 12.500 !
Efficacia del metodo confermata anno dopo anno: oltre 105.000 i partecipanti europei e oltre 11.000 gli italiani.


L’esperto mondiale delle Peak Performance

Formatore, consulente, imprenditore e scrittore: oggi Tony è riconosciuto come un’autorità nel campo della psicologia del cambiamento e delle massime prestazioni. Ai suoi seminari hanno partecipato finora tre milioni di persone provenienti da oltre 80 paesi di tutto il mondo.

Consulente dei Numeri 1: è il coach più famoso e più richiesto dai leader di tutto il mondo: politici, uomini d’affari e campioni dello sport. Autorità riconosciuta nel campo della psicologia del cambiamento, della leadership e della motivazione, Tony è allenatore personale di nomi illustri e personaggi di spicco in settori diversi come l’equipaggio dell’America 3 (la squadra di vela vincitrice dell’America’s Cup nel 1992); il tennista Andrè Agassi (grazie al suo training è passato dal 30’ posto al podio degli Open Usa); il calciatore italiano Beppe Signori (che ha ritrovato il goal e la motivazione); l’asso del basket Michael Jordan; politici del calibro di Mikhail Gorbachev, Bill Clinton e i membri di due famiglie reali; Top Manager di società come IBM, American Express e Kodak.

Scrittore di successo: è autore di 4 best-seller pubblicati in 14 lingue: “Come ottenere il meglio da sé e dagli altri”, “Come migliorare il proprio stato mentale fisico e finanziario” , “Passi da gigante” e “Appunti da un amico”.
Anthony è inoltre l’ideatore di Personal Power, un programma di formazione personale e professionale che ha venduto più di 35 milioni di copie in tutto il mondo.

Imprenditore: applicando le sue tecniche, Tony è riuscito nell’arco di 30 anni ad accumulare ricchezze straordinarie. Oggi, è presidente della Robbins Research International, strutturata in 5 divisioni e proprietario del Namale Resort & Spa, un paradiso tropicale esclusivo nelle isole Fiji.

Impegno umanitario: nel 1991 Tony ha creato la Fondazione Anthony Robbins, un’organizzazione non-profit che, abbattendo le barriere sociali, mira all’insegnamento, alla condivisione dell’esperienza ed al recupero, tramite programmi didattici in oltre 2000 scuole, 700 prigioni e organizzazioni sociali e sanitarie.

Tony Robbins Live a Rimini! - Posto Deluxe
Ci vediamo a Settembre a Rimini!!!
Ciao a tutti,
Antonio

giovedì 18 novembre 2010

Paul Ekman e Microespressioni - Scoprire l'inganno Parte 3

microespressioni, facciali, paul ekman, linguaggio del corpo

Buongiorno a tutti e ben ritrovati.
Oggi continuiamo con la terza parte dell'articolo dedicato a Paul Ekman e alle sue microespressioni facciali con particolare riferimento agli indizi capaci di rivelarci se il nostro interlocutore sta simulando una determinata emozione oppure è sincero e congruente con quello che dice...

Nei post precedenti abbiamo passato in rassegna gli indizi rivelatori che possiamo acquisire ponendo attenzione alla mimica facciale, ai tempi di reazione e alla durata delle espressioni stessi.

Oggi parleremo invece delle microespressioni e di come le stesse possano diventare utilissimi indizi per smascherare il simulatore.

Microespressioni

Nella maggior parte dei casi, ogni qual volta si prova a mascherare, neutralizzare oppure semplicemente attenuare un espressione del viso, essa non viene anticipata bensì interrotta solo dopo la sua comparsa. Questo ci porta a prendere in esame un altro indizio fondamentale per scoprire cosa il nostro interlocutore cerca di nasconderci: le microespressioni.
Come abbiamo più volte detto nelle pagine di questo blog, la maggior parte delle espressioni facciali dura più di un secondo, le microespressioni molto meno, da 1/5 a 1/25 di secondo.
Alcune di esse risultano proprio da un interruzione, quando la mimica autentica viene bloccata in qualche modo.

Avete paura, l'espressione impaurita comincia a disegnarsi sul volto, ve ne accorgete dalla tensione dei muscoli facciali, a questo puntoo intervenite per attenuarla, neutralizzarla o mascherarla, ma per una frazione di secondo l'espressione è stata visibile.

Le microespressioni sono tipicamente incastonate nei movimenti facciali propri del discorso e sono seguite nella maggior parte dei casi da una mimica di mascheramento.

Chiaramente queste espressioni durano un batter di ciglia e sono quindi difficili da vedere ma con un buon allenamento, dopo aver studiato tutte le varie mimiche facciali, tutti possono essere capaci di carpirle.

Spero che gli articoli di questo blog possano aiutarvi nell'impresa ;)

Prima di chiudere questo articolo mi sembra doveroso precisare ancora un paio di punti. In primo luogo bisogna dire che se le microespressioni sono sicuri indicatori di menzogna (perchè abbiamo visto che appaiono sul volto quasi esclusivamente quando si forza un'espressione) la loro totale assenza non ci da la sicurezza che chi sta parlando stia dicendo la verità. All'analisi delle microespressioni bisogna quindi (ecco il secondo punto) analizzare il linguaggio del corpo e il tono della voce del nostro interlocutore per rilevare nuovi ed importanti indizi.

Numerose ricerche hanno infatti dimostrato che gli esseri umani pongono molta più attenzione nel controllare i movimenti facciale che quelli del resto del corpo...

Per oggi chiudo qui il nostro su questo argomento....per chi si fosse perso gli altri articoli sulle microespressioni li ritrovate nella sezione apposita del blog (in alto a destra).

Buona giornata a tutti,
Antonio

domenica 14 novembre 2010

Paul Ekman e Microespressioni - Scoprire l'inganno Parte 2

microespressioni, paul ekman, scoprire l'inganno

Buonasera a tutti...rieccomi finalmente online dopo una pausa durata anche troppo tempo. Ma state pur certi che non ho sprecato questo tempo...anzi!!! In questo periodo di assenza ho dedicato molto, moltissimo tempo a curare la nuova edizione del corso sulla comunicazione non verbale in aula e, novità delle novità, sto lavorando con un gruppo di persone veramente eccezionali, a nuovi corsi online sugli argomenti a me più cari con una metodologia di insegnamento in e-learning completamente nuova. Per adesso però, torniamo a parlare di Paul Ekman e della microespressioni e e degli indizi rivelatori dell'inganno...

Per chi avesse perso il post precedente lo trova qui

Ricominciamo....

Nell'articolo precedente sui segnali rivelatori dell'inganno abbiamo preso in considerazione la morfologia delle diverse espressioni facciali e ho cercato di darvi delle indicazioni su dove andare a cercare gli indizi che potrebbero aiutarci a capire se una persona stia o meno cercando di simulare una determinata espressione.

Ora prenderemo in esame un'altra tipologia di indizi: i tempi.

Potete infatti accorgervi del controllo esercitato dal vostro interlocutore su di una determinata mimica prestando molta attenzione ai tempi: quanto ci mette un'espressione ad apparire sul volto? Quanto a lungo rimane prima di cancellarsi o lasciare il posto ad un'espressione diversa? Scompare di colpo o gradualmente?

Come dovreste aver già capito leggendo tutti gli altri post scritti sull'argomento "microespressioni" anche in questo caso non esiste una regola generale che sia chiara, universale e soprattutto sbrigativa.

I tempi, innanzitutto, dipendono dal contesto sociale. E' vero anche che i parametri richiesti da ogni situazione possono essere molto precisi. Proviamo a fare un esempio chiarificatore. Supponiamo di fingere divertimento quando un amico noto per le sue barzellette insulse ce ne racconta l'ultima: il tempo di avvio del sorriso dipende da come si arriva alla battuta finale (bruscamente o gradualmente) e dal tipo di battuta (fulminante o prolungata); la durata, da quanta è buffa la barzelletta, se ne segue subito un altra, ecc...; infine, la scomparsa brusca o graduale dipende da quello che si dice subito dopo, dalla reazione che abbiamo con l'amico, ecc..

Nel fingere divertimento, tutti conoscono la morfologia (o almeno spero visto i numerosi post scritti sull'argomento :) ), ma non tutti sono altrettanto bravi nella regolazione dei tempi di avvio, durata e scomparsa del sorriso.

Se osservate con attenzione, imparerete ad accorgervi di quando i tempi sono sbagliati, indizio questo che può essere cruciale per scoprire la simulazione.

Collocazione

Strettamente collegato ai tempi di un espressione facciale è la sua collocazione nel corso della conversazione, ossia, a che punto compare rispetto alle parole pronunciate, e la sua giustapposizione ai movimenti del corpo.

Facciamo ancora un esempio.

Supponiamo di simulare la collera, dicendo ad una persona che non sopportiamo il suo comportamento, quanto in realtà non ce ne può fregar de meno :)

Se ci si aspetta che siamo arrabbiati, per essere convincenti, vorremmo mostrarlo anche con il viso e non solo con le parole. Importante è quindi a che punto collochiamo il segnale mimico: se arriva in ritardo dopo la dichiarazione (mi hai scocciato....1,5 secondi...espressione arrabbiata) risulta poco credibile. Se invece la precede non è un indizio di simulazione, purchè prosegua insieme alle parole: daremo cosi l'impressione di riflettere, per decidere se dire o no che siamo in collera, e come dirlo.

La giustapposizione ai movimenti del corpo esige una maggiore coincidenza. Immaginiamo che oltre a dire "mi hai scocciato" e mostrare la faccia arrabbiata, diamo anche un pugno sul tavolo: se non è sincronizzata con il gesto la mimica sembra finta.

Per oggi è tutto....nel prossimo post approfondiremo l'ultimo degli indizi rivelatori dell'inganno: le microespressioni.

Piaciuto questo post, fatemelo sapere lasciando un commento...

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Ciao,
Antonio