martedì 12 ottobre 2010

Libri - Comunicazione Analogica e PNL

pasquale adamo, daniela marrocco, pnl e comunicazione analogica, programmazione neurolinguistica


Buongiorno a tutti e ben ritrovati...dopo una piccola pausa rieccoci a parlare di PNL e Comunicazione Analogica. Quello che vi presento oggi con grande piacere è un libro scritto da due grandi formatori baresi miei amici: Pasquale Adamo e Daniela Marrocco.


Il testo Comunicazione Analogica e PNL nasce da una esigenza: trattare un argomento tecnico, specifico e spesso complesso come quello della comunicazione e della Programmazione Neuro Linguistica, attraverso un linguaggio semplice, coinvolgente e trascinante. Per questo, l’opera si avvale della forza comunicativa della metafora, utilizzando fin dalle prime battute, il viaggio come filo conduttore. Attraverso il viaggio, il lettore è invitato a “perdere di vista la propria spiaggia, perché solo chi ha il coraggio di farlo, può scoprire nuove terre” ed è ripetutamente stimolato a prendere consapevolezza delle proprie potenzialità per raggiungere l’eccellenza!

Il testo affronta, in questa chiave moderna e appassionante, i principi della PNL, la comunicazione non verbale, il linguaggio di precisione, i canali sensoriali e, ovviamente, il linguaggio metaforico. Tutti argomenti strategici in una comunicazione eccellente, con significativi risvolti positivi anche nelle relazioni e nei rapporti interpersonali che traggono giovamento da un utilizzo più attento del linguaggio.

Il tutto sempre condito da aforismi stimolanti, da esempi chiari ed essenziali alla comprensione del testo e da richiami alla vita reale. Elementi, questi, che rendono la lettura molto gradevole, scorrevole e - a tratti – coinvolgente.

Gli autori, Pasquale Adamo (coach, mediatore familiare e Master in PNL) e Daniela Marrocco (coach, mediatore familiare e Trainer di PNL), scelgono di concludere la loro opera con una sezione fondamentale - che raramente si trova nei tanti testi sulla comunicazione - rivolta agli esercizi.

Prove pratiche in cui allenare ciò che si è appreso nelle pagine precedenti, esercizi per tracciare quel solco mentale indispensabile per l’applicazione delle tecniche di comunicazione efficace. In questa scelta, e infondo nello stile motivante e stimolante con cui è scritto l’intero testo, si coglie la professionalità dei due autori, entrambi coach formati direttamente da e con John Grinder (co-fondatore della PNL).

La lettura del testo è consigliata sia a coloro che si approcciano per la prima volta alla PNL e alla comunicazione efficace, in quanto i temi sono trattati con semplicità e chiarezza; sia a coloro che, già esperti e padroni della materia, amano osservare da una differente prospettiva quello che già conoscono o, in alternativa, per avere sempre con sé una guida veloce e scorrevole.

Adamo Pasquale e Daniela Marrocco, “comunicazione analogica e PNL”, TuttiAutori, 2010


Potete acquistare il libro on line cliccando qui.


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Ciao a tutti,
Antonio


mercoledì 6 ottobre 2010

Paul Ekman e Microespressioni - Scoprire l'Inganno Parte 1

microespressioni,  paul ekman, cnv, linguaggio del corpo

Buongiorno a tutti...oggi torniamo a parlare nuovamente di Paul Ekman e delle microespressioni dopo una lunga pausa, ispirato anche dalla notizia della messa in onda in America della terza serie di Lie To ME...

Nei post precedenti abbiamo parlato delle microespressioni facciali delle 6 emozioni principali, dei principali libri sull'argomento, del METT e del FACS e della differenza tra emblemi ed espressioni.

Un post riassuntivo lo trovate qui.

Oggi cominciamo a parlare della finzione e degli indizi che possono risultare utili per riconoscere una espressione genuina da una volutamente forzata. Analizzeremo per iniziare la morfologia di ogni singola espressione indicando la zona della faccia alla quale prestare maggiore attenzione per verificare se il nostro interlocutore sta cercando o meno di nascondere una particolare emozione.

Cominciamo.

La Sorpresa
Quella della sorpresa è sicuramente l'espressione più facile da simulare perchè i movimenti della bocca e della sopracciglia sono utilizzati come emblemi di varia natura. L'unico indizio rivelatore di una sorpresa simulata può essere solo l'assenza delle palpebre sollevate ma rilassate. Uno sguardo del genere può chiaramente indicare anche semplicemente una sorpresa meno interessata...una buona analisi del contesto in questo caso può aiutarvi a capire se è in atto un tentativo di simulazione o meno.

Come vedremo nei prossimi post, nel caso della sorpresa possono essere più utili altri indicatori per capire se ci troviamo difronte ad una espressione genuina come ad esempio la scelta dei tempi.

La Paura
Quando una persona sceglie di simulare la paura probabilmente risulterà avere uno sguardo fisso e farà una smorfia tipica di quest'espressione con la bocca. Detto questo, a livello della morfologia facciale, un ottimo indizio per capire se ci troviamo difronte ad una persona veramente impaurita è quella di concentrare il nostro sguardo sulla zona delle sopracciglia e della fronte per vedere se rimane inespressiva (prestate particolare attenzione alla presenza o meno delle rughe centrali).

Anche in questo caso il consiglio è...contestualizzate sempre!!!! un'espressione del genere potrebbe anche indicare uno spavento inorridito nella quale le sopracciglia non intervengono...

La Rabbia
Per quel che riguarda gli indizi derivanti dalla morfologia della sua espressione facciale la rabbia è sicuramente l'emozione più facile da simulare. Il coinvolgimento o meno delle varie aree del viso può non offrire chiari indizi rivelatori. Ad esempio le sopracciglia aggrottate della rabbia vengono spesso utilizzate come segno di interpunzione durante l'eloquio. L'unico elemento mancante nella collera simulata può essere la tensione nella palpebra inferiore, indizio veramente sottile da individuare.

Quando si finge un'altra emozione per mascherare la rabbia, invece, essa può trasparire dalla sguardo fisso e nelle sopracciglia ravvicinate, oltre che dalla tensione della palpebra inferiore.

Il Disgusto
Anche il disgusto è molto facile da simulare. Basti pensare che ci sono almeno tre parti della mimica di questa espressione utilizzate spessissimo come emblemi: il naso arricciato, il sollevamento di un angolo della bocca oppure il labbro superiore sollevato. Inoltre nella mimica del disgusto le sopracciglia e la fronte intervengono ben poco, quindi l'assenza di movimenti facciali a questi 2 livelli non possono essere utilizzati come indicatori efficaci.

Il disgusto è usato spessissimo per mascherare la rabbia. Possiamo capirlo ponendo attenzione alle sopracciglia abbassate e ravvicinate (tipiche della collera) oppure dallo sguardo fisso e teso unito alla mimica della parte inferiore della faccia tipica del disgusto.

La Tristezza
Chi di solito simula la tristezza abbassa lo sguardo e atteggia la bocca con la smorfia tipica della tristezza. In questo caso un buon indizio rivelatore del tentativo di simulazione può essere l'assenza di movimento nella zona fronte/sopracciglia.

Inoltre è utile tenere a mente che sono davvero poche le persone che usano il movimento delle sopracciglia tipico di questa emozione come segno di interpunzione.

Come avrete sicuramente notato riconoscere le emozioni vere da quelle simulate concentrandosi semplicemente sulla morfologia del viso non è cosa semplice e senza un adeguata capacità di contestualizzare il momento specifico con i movimenti facciali può portarci a conclusioni errate o semplicemente lasciarci con grandi dubbi....

Ma non disperate...esistono altri indizi per aumentare la nostra percentuale di successo nella lettura delle espressioni sul volto del nostro interlocutore: i tempi, la collocazione e chiaramente le microespressioni. Ne parleremo nel prossimo post. Nel frattempo esercitatevi ;)

Se vi siete persi i post precedenti sull'argomento credo che quanto appena letto sia a dir poco incomprensibile visto che ho dato per scontato che conosciate tutte le mimiche delle diverse microespressioni e gli altri argomenti basilari. Se cosi fosse qui trovate una lista dei post precedenti.

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Ciao,
Antonio


venerdì 1 ottobre 2010

Jack Canfield in Italia con un Seminario che rivelerà i 64 segreti per una vita di Successo

jack canfield, motivazionale, seminario,pnl

Buongiorno a tutti e ben ritrovati nell'angolo delle recensioni :-)...

Dopo il grande Bob Proctor e il suo Seminario Sei Nato Ricco a Febbraio arriva in Italia un altro guru della formazione internazionale conosciuto da molti di voi dalle pagine di "The Secret". Sto parlando di Jack Canfield che nel 2011 presenterà a Vicenza il suo nuovo corso: i 64 principi per il successo del tuo business.

L'organizzazione dell'evento è opera del "Club Mondiale della formazione" che ha il merito di aver ospitato in Italia formatori del calibro di Robert Cialdini, Brian Tracy e Jeffrey Gitomer.

"I principi del successo" di Jack Canfield, noto al grande pubblico anche per la collana editoriale Brodo Caldo per l'Anima, non sono solo una raccolta di buone idee bensì formano un vero e proprio metodo orientato all'azione costruito sulla base di 30 anni di studi e ricerche sulle esperienze di quegli uomini che nel corso di tutta la storia hanno raggiunto il successo.

Non è tutto. Attraverso questo seminario infatti potrai apprendere il TEN-STEP ACTION PLAN, un metodo veloce ed efficace che ti aprirà le porte a nuove opportunità di sviluppo sia per la tua vita professionale che per quella personale.

Questo corso ti darà una marcia in più per la realizzazione dei tuoi obiettivi e nuove idee, consigli e tecniche per applicare e far funzionare la legge d'attrazione.

Se volete saperne di più cliccate su Jack Canfield e sul suo Seminario potete cliccare sul link qui sotto:
I 64 PRINCIPI PER IL SUCCESSO DEL TUO BUSINESS.
PS: in questo periodo mi vedete un pochino meno attivo sul blog perchè la preparazione del corso di Comunicazione Non Verbale a Bari mi sta tenendo un tantino occupato :-)
Non temete, da lunedi ricomincerò a scrivere un post dietro l'altro recuperando il tempo perso.

Ciao a tutti,
Antonio